Anatomia aurea: il Canone di Policleto
VERIFICHIAMO L’ESATTEZZA DEL CANONE CLASSICO DI POLICLETO
Osservando le varie parti del corpo umano si può constatare che:
è aureo il rapporto tra la distanza spalle-ombelico e la distanza spalle-fronte.
stessa cosa vale per la lunghezza complessiva della gamba e la distanza tra l’anca e il ginocchio.
aureo è il rapporto tra la lunghezza del braccio e la distanza che va dal gomito alla mano.
le lunghezze delle falangi del dito medio e dell’anulare della mano sono anch’esse in rapporto aureo fra di loro. Anzi osservando le falangi del dito medio si può constatare con facilità che esse seguono nelle loro misure la sequenza di Fibonacci.
In seguito ad alcuni studi, è stato rilevato che gli uomini sono istintivamente più attratti dalle donne dotate di peculiari proporzioni fisiche: in particolare, sembra che a risultare più attraenti siano le donne il cui fisico presenta rapporti di proporzione aurea tra i fianchi e la vita.
Tale attrattiva però non sarebbe determinata da condizionamenti di tipo sociale o culturale, ma da fattori puramente biologici.
Pare infatti che nelle donne aventi un rapporto tra la misura dei fianchi e quella della vita vicino al numero aureo, sia maggiore la capacità di dare alla luce individui sani e forti.
A sostenere questa tesi nel suo libro intitolato “L’equazione impossibile” è lo stesso Mario Livio, noto astrofisico e attento studioso della sezione aurea:
“...Nella scelta del partner intervengono anche fattori legati a indicatori di fertilità, risorse, capacità e disponibilità a fornire cure parentali. Gli studi condotti dallo psicologo Davendra Singh, ad esempio, dimostrano che quasi universalmente gli uomini preferiscono le donne con la classica forma a << clessidra >>. La ragione adattativa di questa preferenza può essere il fatto che, come si è scoperto, questo rapporto è un buon indice di fertilità.”
A questo proposito fa riflettere il fatto che molte attrici e donne dello spettacolo possiedono quelle che vengono all’unanimità definite misure “perfette”, ovvero, 90-60-90 cm, rispettivamente di circonferenza toracica, vita e fianchi.
Il rapporto 90/60 infatti è pari a 1,5... una discreta approssimazione del numero aureo.
La stessa proporzione è riscontrabile anche nei tratti del volto umano.
Più il valore di queste proporzione si avvicina al numero aureo, più il viso risulta attraente.
Per esempio, sono in rapporto aureo:
l’altezza e larghezza del viso.
la posizione della linea degli occhi rispetto al mento e alla fronte.
la posizione della bocca rispetto al mento ed agli occhi.
l’altezza e larghezza del naso.
la lunghezza ed altezza del profilo della bocca.
la larghezza degli occhi e la loro distanza.
la distanza degli occhi rispetto al centro di simmetria del viso.
Una volta esaminato l’aspetto estetico della figura umana, possiamo concederci un altro momento di stupore nel constatare che, proprio come avviene nei frattali, anche nel corpo umano la proporzione aurea si replica infinite volte.
Infatti è stato recentemente dimostrato che l’armonia riscontrata a livello anatomico esiste anche nell’ambito fisiologico:
lo studio svolto da una nota università austriaca ha per esempio rivelato che vive molto più a lungo chi, nella misura della pressione arteriosa, ha un rapporto tra pressione sistolica (massima) e pressione diastolica (minima) pari a 1,618.
INCREDIBILE, VERO?
Ecco un altro esempio.
Durante uno studio svolto tra il 1985 e il 1987, i fisici americani B.J. West e Al Goldberger scoprirono l’esistenza di un rapporto aureo nella struttura del polmone.
La rete bronchiale che costituisce il polmone è asimmetrica. La trachea infatti si divide in due bronchi principali, uno lungo a sinistra e l’altro corto a destra. Questa divisione asimmetrica continua nelle successive suddivisioni dei bronchi. Ebbene, i due studiosi hanno dimostrato che in tutte le divisioni il rapporto tra il bronco breve e quello lungo è sempre aureo.
Anche il padiglione auricolare e la coclea all’interno dell’orecchio umano possiedono una forma a spirale contenente il rapporto aureo.
Ancora più incredibile poi è scoprire che il rapporto aureo esiste perfino in quella parte del nostro corpo che non è visibile ad occhio nudo, laddove vengono conservate tutte le informazioni necessarie al corretto sviluppo e adeguato funzionamento delle nostre cellule: il DNA.
Il DNA è la molecola più importante del nostro organismo e fu scoperta da Watson e Crick nel 1953.
La struttura del DNA è costituita da una spirale a doppia elica, data dall'appaiamento di basi azotate complementari sui due filamenti.
La molecola di DNA misura in lunghezza 34 angstrom e in larghezza, 21 angstrom. Questi numeri, 34 e 21, appartengono alla serie di Fibonacci e il loro rapporto pari a 1,6190476 è molto vicino al valore di PHI , 1,6180339
Se potessimo poi dividere trasversalmente un filamento, vedremmo che la sua struttura interna è facilmente inscrivibile in un decagono regolare, costituito da dieci triangoli aurei, all’interno dei quali il rapporto aureo si ripete infinite volte, secondo la legge dei frattali